Indice onomastico della clientela degli antichi Banchi Pubblici napoletani durante il decennio francese (1806-1815)
L'idea di redigere questo indice è nata nel corso del lavoro di valorizzazione delle scritture degli antichi banchi pubblici riguardanti il Decennio francese (1806-1815).
Tale lavoro promosso nel 1974 dal prof. Domenico Demarco, consulente per l'Archivio Storico, è consistito nello spoglio di centinaia di migliaia di bancali appartenenti al fondo che per brevità diciamo Banco delle Due Sicilie ma che riguarda anche i banchi che immediatamente lo precedettero.
Con l'avvento al trono del Regno di Napoli di Giuseppe Bonaparte, nel 1806, prese infatti l'avvio un processo di svecchiamento dell'antico sistema bancario napoletano. Così i banchi della Pietà, dei Poveri, di S. Eligio e dello Spirito Santo furono riuniti in un nuovo istituto: il Banco dei Privati.
I banchi del Popolo e del Salvatore vennero soppressi e si affidò al Banco di San Giacomo, col nome di Banco di Corte, il compito di servizio della tesoreria dello Stato. Nel 1808, il Banco dei Privati venne chiuso e le operazioni da esso svolte furono assunte dal Banco di Corte, nelle sedi degli antichi banchi della Pietà e dei Poveri.
A Gioacchino Murat, succeduto nel 1808 a Giuseppe Bonaparte, si deve l'istituzione di un Banco Nazionale delle Due Sicilie sotto forma di società per azioni.
Nel 1809 tale banco venne fuso con quello di Corte, risultandone il Banco delle Due Sicilie, con due rami: la Cassa di Corte e la Cassa dei Privati.("L'Archivio Storico del Banco di Napoli . Una fonte preziosa per la storia economica sociale e artistica del Mezzogiorno d'Italia, Napoli, Banco di Napoli, 1972")
La nostra indagine sì è avvalsa prevalentemente delle fonti archivistiche riferite a questi due rami (Cassa di Corte e Cassa dei Privati) ma, essendo estesa all'intero decennio, ha utilizzato tutta la restante documentazione degli antichi banchi riunificati o soppressi.
Per il triennio giuseppino (1806-1808), la ricerca è stata agevolata dallo spoglio dei giornali copiapolizze, ove erano riportate, spesso in transunto, le fedi e le polizze estinte, per rendere più rapida la loro consultazione.
Dal 12809 a seguire, la documentazione disponibile è costituita esclusivamente dai volumi, ciascuno contenente alcune migliaia di polizze e fedi sciolte.
Complessivamente, i pezzi consultati assommano a n. 739 di cui n. 41 giornali e n. 698 volumi.
La finalità della ricerca è stata quella di trarre notizie interessanti la vita economica e sociale del regno. Si è reso cosi possibile ricostruire, sia pure con qualche approssimazione, la serie di alcuni generi di consumo e quelle degli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione per il detto periodo, che hanno formato oggetto di altra pubblicazione.( "Mendia U., Prezzi e stipendi a Napoli durante il Decennio Francese, extrait du n. 32-33 1986 de la Revue Internationale d'Histoire de la Banque.")
è potuto approntare il presente indice onomastico che, al di la dell'interesse eventualmente rivestito dal singolo nominativo, rappresenta. nel complesso, uno spaccato non solo della clientela dei banchi nel lungo periodo esaminato ma anche una guida delle arti, mestieri e professioni esercitate nella capitale del regno agli inizi del XIX secolo.
Il presente lavoro è stato curato dal Capo Ufficio dott. Umberto Mendia, d'intesa con il Prof. Domenico Demarco, consulente per l'Archivio Storico, e con la Direzione dell'Istituto.
Napoli, luglio 1991.
Abbreviazioni utilizzate nell'indice:
A.S.B.N=Archivio Storico del Banco di Napoli
B.=Banco
S.E.=Sant'Eligio
S.S.=Spirito Santo
S.G.=San Giacomo
Pov.=Poveri
P.=Pietà
Pop.=Popolo
B.D.S=Banco delle Due Sicilie
C.P.=Cassa Pietà
CORTE=Cassa di Corte
S.=Salvatore
D.=ducati
vol.=volume
b.=bancali
(C)=Cassa
£.=Lire
giorn.=giornale copiapolizze
matr.=matricola
patr.=patrimoniale
fol.=foglio
fasc.=fascicolo
GR.=grana