Inventario del servizio di Cassa di Risparmio
All'indomani dell'Unità, il Cialdini, luogotenente del Re per le province meridionali, al fine di promuovere maggiormente il risparmio tra le popolazioni del napoletano autorizzò, con decreto del 19.11.1860, l'istituzione di una Cassa di Risparmio in Napoli. Cassa che solo due anni dopo, ottenuta l'approvazione dello statuto con R.D. del 14.9.1862 n° 523, iniziò ad operare, come ente
autonomo annesso al Banco di Napoli, sotto la denominazione di Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele con un capitale iniziale modesto di solo 150.250 lire, di cui 80.000 elargite dal Re Vittorio Emanuele, 63.750 dal gen. Cialdini ed 8.500 dal Municipio di Napoli.
Nonostante che l'amministrazione della Cassa fosse separata da da quella del Banco di Napoli, quest'ultimo provvide alle spese di istituzione e gestione, fornendo altresì il personale necessario e mettendo a disposizione gratuitamente alcuni locali, prima in palazzo San Giacomo e successivamente nel palazzo dello Spirito Santo.
La vita e l'avvenire di questa istituzione si rivelarono ben presto molto precarie, vuoi per l'alto tasso di interesse praticato sui libretti, vuoi per l'insufficienza del capitale iniziale; agli amministratori della Cassa, inoltre risultò oltremodo difficile trovare impieghi adeguatamente remunerativi per ottenere i necessari utili. Pur tuttavia per non privare il Meridione di un istituzione comunque utile, con R.D. 20.11.1864 n° 1442 se ne autorizzo la fusione con il Banco di Napoli e pertanto dal 2.1.1865 la Cassa di Risparmio iniziò ad operare come servizio del Banco stesso.
Successivamente, nel 1865, furono aperti sportelli in "Donnaregina" ed in Benevento, quest'ultimo però, del tutto passivo, fu chiuso solo dopo pochi mesi.
Nel 1866 furono aperti sportelli presso la Filiale di Bari e nel 1870 in quelle di Catanzaro, Chieti, Foggia, Lecce e Reggio Calabria.
I documenti relativi al servizio Cassa di Risparmio (istituzioni, disposizioni generali, corrispondenza con privati, ecc.) sono stati ordinati ed
inventariati rispettando due fondamentali regole archivistiche:
- Ricostruire la classificazione originale mantenendo l'ordinamento dell'epoca a cui
risalgono i documenti.
- Migliorare gli strumenti di consultazione originari, predisponendone di nuovi al
fine di rendere più agevoli le richieste.
Pertanto sono stati redatti:
1) Il presente inventario che consente una visione complessiva ed organica della serie.
2) Una schedatura alfabetica per nominare o per oggetto che consente una rapida ricerca delle singole pratiche.
3) Uno schedone, inserito in ciascuna cartella, in cui sono elencate le pratiche in essa contenute.
Nonostante l'incremento ottenuto come servizio del Banco, il Governo, con R.D. 23.3.1893 n° CLXXVI, disponeva che la Cassa di Risparmio si costituisse nuovamente in ente autonomo annesso al Banco, con statuto e regolamenti propri, sotto la denominazione del Banco di Napoli, e sottoposta quindi, alla legge n° 5546 del 15.7.1888 sulle Casse di
Risparmio. Successivamente, in sede di riordinamento dei Banchi Meridionali con legge n° 486 dell'8.8.1895, furono introdotte particolari norme che sottrassero in parte la Cassa di Risparmio alla disciplina della citata legge del 1888, soprattutto il merito all'amministrazione, al patrimonio, alla vigilanza, agli impieghi ed in fine alla garanzia delle operazioni. Fu infatti stabilito che la Cassa, sottoposta alla vigilanza del Ministero del Tesoro, avrebbe avuto un patrimonio distinto da quello del Banco - sul quale i creditori dello stesso non avrebbero potuto rivalersi - mentre il Banco di Napoli avrebbe garantito le sue obbligazioni di fronte ai terzi.
Il Banco di Napoli fu inoltre autorizzato a tenere in conto corrente fruttifero, a tasso non inferiore alla metà di quelle pagate dalla Cassa al pubblico, una somma non superiore ad un quinto delle disponibilità della Cassa stessa, mentre i restanti quattro quinti sarebbe stati impiegati in titoli di Stato o garantiti dello Stato.
Bibliografia
- Tortora Gennaro: Nuovi Documenti per la Storia del Banco di Napoli - Napoli
1890.
- Luigi de Rosa: Il Banco di Napoli nella Vita Economica Nazionale 1863/1883 -
Napoli 1962